domenica 19 febbraio 2012

Appello alla Storia


Siete ancora ad accusarmi, Voi, ipocriti senza spina dorsale che prendete dalla Storia quello che la Storia vi dice senza pensare, senza riflettere.
E invece riflettete.
Per una volta guardatemi.
Guardatemi davvero e dimenticate quelle litanie che vi hanno insegnato al catechismo.
Continuate a ricordarmi come quello che si è disinteressato. Vi ostinate a consegnarmi al luogo comune di un’insaponata sui palmi. Ma io che ho fatto in realtà per meritarmi tutto questo?
Ho solo provato a portare le regole e la giustizia dello Stato a cui avevo giurato fedeltà. Ho cercato di fare il bene del popolo che dovevo governare. Sono sempre stato onesto con loro. Altri che sono venuti dopo di me vengono ricordati come eroi o come santi. Io sono solo ricordato come quello che non ha impedito l’atrocità.
E, invece, vorrei sapere quanti di voi si sarebbero comportati in modo diverso. In quanti avrebbero anche solo messo in discussione una sentenza come ho fatto io. In quanti avrebbero cercato la Verità e la Giustizia come ho fatto io. Io mi sono chinato solo alla decisione del Popolo.
In quanti di voi sanno la mia storia a parte quello che viene raccontato nella Storia?
Quando sono arrivato a Gerusalemme non c’era alcuna effige dell’imperatore come la legge prescriveva. Io dovevo far rispettare le regole. Che prefetto è quello che non prova neanche a far rispettare le leggi che deve rappresentare? E che Stato è quello che non si cura di far rispettare le proprie regole? Ci avete mai pensato? Che senso aveva imporre i busti degli imperatori a Gerusalemme per legge, perché così era in tutte le altre province dell’Impero, e non metterceli fisicamente? Ho solo fatto il mio dovere. Perché uno Stato che non si cura di applicare le proprie leggi è uno Stato che accetta nella sua stessa essenza l’Ingiustizia e l’Ineguaglianza.
Poi ho anche pensato al Popolo. Quando questo si è rifiutato io le ho tolte perché ho preferito le vite umane ai busti. Sono stato attento ai loro bisogni. Ho messo davanti alla Legge degli Uomini, la Legge di un Dio che non era il mio. Neanche oggi, che sono passati più di duemila anni, siete capaci di tanto e continuate a imporre le vostre piccole leggi a popoli stranieri che non le sentono loro. Ancora oggi non avete capito il senso profondo, ma continuate a insegnarlo.
Ho anche usato il pugno di ferro, lo ammetto, quando si è trattato di costruire l’acquedotto. Non ho mai negato che quei soldi erano quelli sacri del Tempio. Ma io mi domando: quale Religione può lasciare morire di sete i propri fedeli? A cosa devono servire i soldi del Tempio se non per opere che fanno davvero il bene di tutti. A cosa serve un Tempio ricoperto d’oro, un sacerdote in vesti ricchissime se poi i fedeli soffrono? Il vostro Dio ha forse prescritto di avere templi meravigliosi serviti da sacerdoti in vesti dorate, mentre milioni di persone muoiono di fame, di sete o di malattie? E allora, ancora oggi, Vi chiedo: a cosa servono i soldi del Tempio se non per il bene dei fedeli? Perché mai lo Stato non deve usare quel denaro se non lo fa il Tempio quando il fine ultimo dovrebbe essere il comune Benessere del Popolo Fedele?
E qual’era il bene prioritario se non portare l’acqua?
Ancora una volta ho fatto quello che pensavo meglio per il mio popolo. Quando loro si sono rifiutati, non ho avuto scelta e l’esercito ha fatto quello che ha voluto. Ma anche la Storia lo dice: i soldati sono stati molto più violenti di quanto io non abbia chiesto.
Non sono mai stato un uomo cattivo.  
Come vedete, non mi tiro indietro e ammetto le mie colpe. Sono un uomo onesto, ho la coscienza pulita come le mie mani.
Vi ricordate tutti quello che è successo con Gesù. Tutti lo ricordate. Avete mai pensato a quei giorni dal mio punto di vista?
Quest’uomo andava in giro a minare la base stessa delle Leggi dell’Impero che io ero chiamato a proteggere e applicare. Con le parole che usate adesso lo definireste senza alcun esitazione un Eversivo se non addirittura un Terrorista.
Lo volevate vedere morto. Come volete vedere morti tutti quelli che oggi attentano al vostro piccolo status. Ancora oggi invocate la pena massima per qualunque cosa, salvo poi cercare di sfuggire la giustizia nel momento stesso in cui essa abbassa la sua scure su di voi e parlate di giudici faziosi. Non siete cambiati in nulla. Non vi siete evoluti.
Io gli ho assicurato un processo equo e giusto esattamente come la legge prevedeva. Ho applicato le regole come avrei fatto per chiunque altro.
Mi sono anche spinto oltre.
Quell’uomo era stato condannato alla croce perché blasfemo. Io ho fatto del mio meglio perché questo non accadesse.
Mi sono anche attaccato a un cavillo, ricordate? Ho approfittato della Pasqua, per proporvi uno scambio: la sua vita con quella di Barabba, un noto assassino anch’esso giudicato colpevole.
Siete stati voi a preferire Barabba.
Ancora oggi preferite Barabba, basta che abbia un avvocato costoso e siete pronti a considerarlo innocente e perseguitato da giudici faziosi. Siete pronti a mettere in galera i ladri di merendine e a lasciare liberi quelli che vi hanno mandato al macello in nome di una libertà che non avete mai avuto e che non siete in grado di cogliere e capire.
Non avevo altra scelta. Non potevo fare altro. I giudici l’avevano condannato, voi lo avevate condannato. Io, però sono rimasto con la coscienza pulita. E ve l’ho mostrato: la mia coscienza era pulita come le mie mani. Lo dissi allora e lo ripeto oggi: non sono mai stato responsabile di quel sangue.
Ma quello che non accetto è l’ignavia di cui vengo ora accusato. Mai sono stato indifferente alla sorte di quell’uomo che prima avete ucciso e ora venerate. Io sono stato il primo e, forse, l’unico a difenderlo. Anche quando i suoi seguaci lo tradivano e lo rinnegavano, io cercavo di salvarlo.
Ancora oggi mi ricordate come colui che si è disinteressato, mi avete consegnato alla Storia con un ruolo che non mi spetta e non mi avete neanche fatto un processo equo come quello che ricevette Gesù.
Ma io non dimentico, io sono ancora qui a chiedere una nuova giustizia ancora pronto a rispettare la vostra Legge
Firmato
Ponzio Pilato

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