lunedì 17 settembre 2012

La Piacente Narcolettica nell'Albereto (La Bella Addormentata Nel Bosco per gli amici)




La vicenda che vado a raccontare è un turpe storia di droga, esoterismo, maleducazione, imbecillità, politica e pedofilia.
Vediamo i fatti: nel regno di Floristano XIV viene presentata ai sudditi la pargola che la regina ha appena sgravato: Aurora. Dovete però sapere che, nel regno, le cose non funzionano tanto bene, o meglio: funzionano più o meno come in questo paese e i posti di lavoro a tempo indeterminato negli organi statali o parastatali vengono sempre attribuiti grazie più a una raccomandazione che non per merito. A dimostrazione di quanto dico vi presento il maestro di cerimonie Catalabutte, un deficiente che invita tutto il regno tranne la maga Carabosse che s’incazza come una iena.
Piccolo inciso. Se vi state chiedendo cosa centri la droga in tutto questo, ve lo spiego subito: ma di cosa si è fatto l’autore della storia per inventarsi dei nomi del genere?? No, perché l’unico normale è, appunto, Aurora.
Ma torniamo alla nostra trama. Ve lo dico onestamente: io sono d’accordo Carabosse. Non ci si comporta così. Se decidi di invitare tutti, inviti tutti e non fai queste discriminazioni, altrimenti sei solo un gran cafone. Ma ve la immaginate questa poverina il giorno dopo, con le amiche, a prendere il the, mentre sente i discorsi della festa? “Hai visto che vestito orribile aveva Teodosia? Ah no, scusa tu non c’eri …” oppure “Secondo me Pancrazio e Claudiana sono in piena crisi, lui ieri faceva palesemente gli occhi dolci ad Atanasia. Ah Cara, se ci fossi stata, ti saresti divertita da morire!” (i nomi non sono presenti nella storia originale, li ho introdotti io prendendo la stessa roba dell’autore). Io capisco la sua rabbia ed ha fatto solo bene a presentarsi così. Che poi, si sa, se proprio devi escludere qualcuno da una festa, non escludere proprio quello che ha potere di vita o di morte sulla festeggiata. È un autogol pazzesco questo. Non ci vuole certo un esperto in Strategie Diplomatiche per capirlo.
Il regalo che il mio idolo fa alla poppante ha il grande pregio di essere originale. Voglio dire, in un mare di braccialettini, collanine, bavaglini, giochini, e altre amenità del genere chi mai penserebbe di regalare a una bambina una maledizione per cui, al solo toccare di un fuso, morirà? Che poi, per certi gnometti piangenti, sarebbe anche un bel regalo da farsi. Io l’avrei regalato volentieri a un paio di bambini …
Come al solito, sto divagando, procediamo: a scongiurare l’irreparabile (ma scongiurare cosa poi?!) ci pensa la Fata Dei Lillà che fa, forse, l’unica opera utile in tutta la sua vita modificando la maledizione di Carabosse in modo che la principessa, sa mai dovesse pungersi, invece di morire, cadrebbe soltanto in un sonno profondo (quello che i miei insonni neuroni continuano a sognare insomma). Praticamente la condanna alla narcolessia. Che non è esattamente una bella cosa. Come non è una bella cosa modificare il regalo che fa un’altra persona. È come quando a Natale ti regalano un maglione e tu lo commenti con un “è bello, mi piace, mi sta anche bene, davvero, ma posso cambiarlo? ”. Non è carino dai.
Che poi, mi sono sempre chiesta: che cavolo di mestiere è La Fata Dei Lillà? Cosa fa? Il direttore dell’INPS? Il Ministro della Sanità? Non mi sembra abbia un incarico molto chiaro. Secondo me deve essere la cugina di secondo grado di un amico di Catabutte. Non si spiega altrimenti il suo stipendio.
Continuo a divagare. Di questo passo mi toccherà scrivere un intero trattato.
Facciamo un salto in avanti di sedici anni. Tranquilli in questi sedici anni non è successo niente: Aurora è diventata adolescente, ha imparato il bimbominkiese, e, probabilmente, ha dei problemi di acne e di squilibri ormonali come tutte le adolescenti che si rispettino. Dicono sia una gran gnocca, ma lo dicono sempre di tutte le principesse, quindi non ci farei troppo affidamento. L’unica legge degna di nota che Floristano ha promulgato è quella di messa al bando dei fusi. Sai mai che qualcuno avesse mai visto un fuso in vita sua. Perché, onestamente, non è che i fusi siano proprio dei telefoni cellulari che te li trovi in omaggio anche nei sacchetti di patatine. Da qui si evince lo spessore politico del regnante. Carabosse, intanto, ha passato questi anni facendosi il manicure (se non capite quest’ultima battuta, tranquilli, non l’ho capita neanche io, mi è venuta così d’istinto).
Per il compleanno della ragazzina viene organizzato un mega party con tanto di musica dal vivo ed un numero improbabile di spasimanti a cui prestare attenzione. Faccio notare che per il mio sedicesimo compleanno mi limitai ad una pizza con gli amici perché era il periodo degli esami di riparazione, capisco che sono passati vent’anni, ma io continuo a rosicare nei confronti di questa qui.  Scusate la parentesi autobiografica. Durante il ballo Carabosse si presenta con un simpatico regalo per la ragazza: un fuso. Pare che neanche questa volta qualcuno abbia pensato ad invitarla, poverina, sono proprio dei cafoni. Vorrei spezzare una lancia a favore della fantasia che Carabosse dimostra nello scegliere i regali.
Aurora vede il fuso e cosa fa? Si punge! Un genio. Ora, se a me hanno fatto una maledizione per cui, pungendomi con un fuso, rischio di farmi la dormita più colossale della storia del balletto, evito di toccare fusi, non mi ci tuffo sopra a pesce. Ed io soffro pure d’insonnia.
A causa di questa cretina tutta la corte cade nel sonno mandando in malora il regno per un centinaio d’anni lasciando che la foresta ne copra le infrastrutture (per intenderci: la Salerno Reggio Calabria a confronto è un’autostrada giapponese). L’unica che non si addormenta è la Fata dei Lillà. Che sia la Marchionne della situazione? Delocalizza la produzione Tavor? (devo smettere di guardare il tg mentre scrivo queste cose). Questa, che ha dei problemi di insonnia più grossi dei miei, si mette in contatto con un principe, Desirée (ma non c’era un nome un po’ più socialmente accettabile? Ma che nome da regnante è questo?!) e gli svela il segreto del bosco nel quale il giovane si sta infilando con degli amici (io sospetto per farsi delle canne, ma  non ho prove in merito).
Il ragazzo arriva nella cameretta dove Aurora ronfa come Garfield e la bacia rompendo l’incantesimo e svegliando, così, lei e tutta la corte.
Stop. Fermi tutti. Da qui si capisce quanto tutto questo non possa essere altro che un’opera di fantasia. In Italia abbiamo una classe dirigente che dorme da molto meno di un secolo, ma io non conosco una sola persone che la sveglierebbe con un bacio. Con un sacco di altri sistemi sì, ma con un bacio no. Qualcuno li farebbe anche dormire per sempre.
Mi preme far notare un piccolo dettaglio. Tra l’ora di andare a letto e la sveglia col bacino passano circa un centinaio d’anni. In pratica, tra i due principeschi neo innamorati ci sono circa cent’anni di differenza. È come se Rita Levi Montalcini si mettesse insieme a Pierre Casiraghi. Intelligenza a parte ovviamente. Io sono sicuramente retrograda in materia, ma secondo me, qualcosa nel discorso tocca e perde quel poco di credibilità che ancora rimaneva alla storia.
Comunque, dicevo, Desirée bacia Aurora che si sveglia, s’innamora e si sposano con una grande festa in cui sono invitati tutti i personaggi delle fiabe. Del resto chi non vorrebbe alla propria festa di nozze i Tre Porcellini nel caso il buffet non sia sufficiente?

venerdì 7 settembre 2012

Perdonate l'assenza



Mi rendo conto che è da un po' che batto la fiacca. Non mi nascondo dicendovi fregnacce del tipo "sono stata troppo impegnata". La semplice verità è che in questi giorni non ho letteralmente la forza per scrivere. Ho in testa un sacco di idee, ma nel mio rientro al lavoro mi sento quasi sfibrata. Presto riprenderò il mio ritmo normale e tornerò. Intanto vi anticipo che le ferie sono state rigeneranti, ed ho anche scritto un racconto, ma spero di potervene parlare più approfonditamente appena riuscirò, perché avrei tante cose da dirvi ...


Un bacione a tutti!!!