sabato 1 gennaio 2011

NEW YORK ovvero: non sono un’artista



 
Mi trovo così, in questo tramonto, mentre l’estate manda i suoi ultimi refoli a scombinare i miei pensieri come in un caleidoscopio impazzito che, girando vorticosamente, non ti lascia il tempo di soffermarti su un’immagine perché te ne deve imporre una ancora più bella.
Rivedo la mia vita precedente, per la prima volta consapevole di una grande verità: c’è sempre un prima e un dopo, mentre l’istante subitaneo, quello presente, quello che vivo non è mai quello importante, non è mai quello di cui sono consapevole perché mi limito a viverlo e basta tanto la mia coscienza lo coglierà nella sua interezza solo più tardi.
Ripenso a quanto ho vissuto nei giorni passati su un altro continente, ripenso alla follia del partire così, senza le mie solite certezze, ripenso ai momenti prima in cui l’ansia mi attanagliava nel cuore della notte, ripenso alla claustrofobia del primo giorno in cui palazzi enormi guardavano altezzosi quella piccola e insignificante creatura, ripenso a quando poi ho imparato a conoscere gli enormi palazzi e ne ho percepito l’ombra come una nuova, benevola, protezione…
Credevo di passeggiare per vie affollate, di vedere monumenti, di visitare musei, di conoscere nuove persone, di essere me stessa… non credevo di conoscere una nuova parte di me.
Nella mia nuova strana libertà in cui potevo essere me stessa senza il timore di essere osservata da altri, ho capito miei sentimenti profondi che uno per uno mettono a nudo la mia anima esfoliandone la superficie, che sono tutti qui, con me, tutti insieme e non mi lasciano mai, non sono un lato scomodo di cui vergognarsi, ma sono una parte di me da cui non potrò separarmi mai.
Ho capito perché non sono un’artista.
Per essere artista dovrei avere il coraggio di mettermi a nudo di fronte al prossimo. Dovrei avere il coraggio di esporre il mio io a chi mi ama. Dovrei avere la forza di accettare che il mio spirito diventi di tutti. Dovrei vedere me stessa solo con occhi miei. Dovrei pensare che la mia anima sia troppo grande per essere contenuta in un solo corpo. Dovrei saperla esprimere. La mia anima.
Un mondo diverso. Tante città in un mondo lontano. La vita che improvvisamente mi sgorga dentro e non accanto, lo spirito che mi ha catturato senza dirmi il perché, forse lo spirito di qualcun altro. Forse no.

4 commenti:

  1. "Non si può creare un'arte che parli all'uomo se non si ha niente da dire." André Malraux

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  2. È da secoli fonte di discussione quali campi possano essere considerati "arte" e chi possa fregiarsi del titolo di artista e chi no...si definisce artista un creatore di opere dotate di valore estetico nei campi della cosiddetta cultura alta,come la cucina, il disegno, la pittura, l'architettura, la scultura, la recitazione, la danza, la SCRITTURA, la regia, la fotografia, la musica.
    - Ecco dopo queste parolone da intenditrice e permettetemi il termine io sarei una intenditrice "scopiazzona" dato che ho attinto da Wikipedia questa breve definizione di "artista"....non posso negare che a me è parsa la definizione più semplice ma precisa per dire che questa scrittrice è all'inizio di un percorso che può solo stupirci e affascinarci... Ad ogni incontro con queste sue righe di scrittura sanguigna che viene direttamente dal dentro più sofferto e vissuto con una passione sentita cosi fortemente ed evoluta in anni di silenziose e intime perlustrazioni delle anime altrui e di interrogativi esistenziali senza risposte, da non poter evitare di esplodere in un futuro di scrittrice riconosciuta....tenete gli occhi aperti su questa inconsapevole "artista"....ne vedremo delle belle!-

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  3. Secondo me c'è una distinzione importante tra artista e Artista. Il primo si basa sul presupposto che ognuno di noi è il miglior artista della propria vita, mentre un Artista è colui o colei che ha qualcosa di importante da comunicare e che ha nel contempo gli strumenti adatti per farlo. Per me hai entrambe le caratteristiche che ritengo importanti per essere un'Artista, ma ti manca la fiducia nelle tue capacità.

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