mercoledì 25 aprile 2012

Il 25 aprile che non si deve smerciare

Oggi è un giorno che ricordo quasi sempre impreziosito da un tiepido sole a illuminare momenti speciali.
Una volta mia madre mi ha raccontato che fu proprio durante l'ingresso degli americani in città che vide per la prima volta un uomo di colore. Spesso ho immaginato quella bambina piccola che, in una giornata di sole, vedeva i carri armati entrare da Porta Maggiore, perché gli eserciti vincitori sono sempre entrati da lì percorrendo Strada Maggiore, fino alle Torri, fino alla Piazza; e che guardava la sua vita finalmente cambiare. Basta allarmi anti aerei, basta rifugi, basta nuove macerie; d'ora in poi un mondo più tranquillo in cui crescere e ricostruire. Me la immagino con un vestitino bianco e un fiore in una mano, sorridente in braccio alla sua mamma, fare "ciao con la manina". La immagino in prima fila davanti al soldato di colore che le sorride con quel suo sorriso dai denti bianchissimi e le dona una tavoletta di cioccolato. Non credo che le cose siano andate come le immagino io, ma non ha molta importanza, quello che importa è che quello fu un Giorno Storico di quelli con la maiuscola una volta tanto.
Non voglio imbottirvi con la retorica o parlarvi dei Morti Per La Libertà perché sapete bene come la penso su queste cose: credo che sia molto più utile non ricordare un nome o una faccia, ma applicare nel quotidiano il loro insegnamento piuttosto che commemorarli un giorno all'anno salvo poi sbattersene delle loro gesta per il resto del tempo. Credo inoltre che i Morti Per La Libertà siano molti di più di quanto non ne calcoliamo, perché anche quelli che morirono di fame, di freddo o di malattia durante gli anni della guerra sono, per me, Morti Per La Libertà.
Quello che mi ha colpito oggi è che mi ha spinto a scrivere è stato sapere che alcune catene di supermercati  (tra cui alcune COOP) oggi resteranno aperte. Mi ha fatto male, mi ha dato fastidio.
Oggi è un giorno di festa in cui dobbiamo ricordare e pensare alla nostra Storia, dobbiamo riappropriarci del Nostro Passato. È un giorno che dovrebbe servire per riconoscere le nostre radici e mettere le basi per il nostro futuro. Pensando allo scempio dei negozi aperti mi sono venute in mente le parole di Indro Montanelli:   Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente. 
So che quello che sto dicendo può sembrare contraddittorio, ma non è così: non sto invocando alle grandi celebrazioni, e non sto dicendo che in questo giorno dovrebbe trionfare la Retorica su tutto. Sto dicendo che in questo giorno dovremmo studiare, o almeno ripassare, la nostra storia, per comportarci di conseguenza durante l'anno.
Se lasciamo i negozi aperti, se accettiamo che questo giorno diventi, come gli altri, un giorno buono per fare shopping, lo svuotiamo del proprio significato. Abbiamo tutti bisogno di qualche momento per riflettere e questo giorno dovrebbe essere un buon momento per farlo. Abbiamo tutti bisogno di valori, condivisibili o meno, e non è giusto deprezzare sistematicamente quei momenti che a questi valori ci riportano. Non possiamo svilire tutta la nostra storia solo perché abbiamo bisogno di un paio di scarpe nuove da mettere al compleanno di un amico.
So che qualcuno può ribattere: "non è che solo perché ne approfitto per comprare un paio di scarpe non ricordo l'importanza del giorno". No, infatti, ma bisogna ampliare lo spettro del pensiero ad una visione meno personalistica: i commessi che oggi lavoreranno che ricordo avranno di questo giorno? Poi, dopo i negozi, cominceranno anche gli altri esercizi professionali ad approfittare di questo giorno per aumentare gli incassi e presto, molto presto, questo giorno  verrà considerato un giorno come un altro un cui solo i bambini fanno festa rimanendo a casa da scuola. Se non fermiamo la spirale da subito perderemo anche questo giorno. Forse esagero, ma forse è meglio esagerare che trovarsi a  dire "che senso ha pagare il 25 aprile come festività non goduta che tanto ormai lavorano tutti? Non si potrebbe levare e basta?"
Io conosco solo un modo per evitare questo e ve lo propongo: per oggi si può serenamente evitare lo shopping (tanto c'è crisi, mancano i soldi, e allora a cosa serve?). Lasciamo i negozi aperti vuoti, facciamo che questo giorno di apertura straordinaria sia un flop clamoroso, un giorno totalmente in perdita e l'anno prossimo qualcuno ci penserà due volte prima di cercare di "violentare" la memoria.

2 commenti:

  1. il problema è ... (temo che sia) ... che ad alcuni, queste ricorrenze danno fastidio.
    Perchè non saprei, forse perchè si sentono in continuità con gli ideali che in quei giorni venivano sconfitti, o forse perchè quegli ideali hanno tradito ... il revisionismo storico è sempre un'operazione scomoda.

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    1. Per prima cosa: grazie perché sei sempre attento a quello che scrivo. (Forse non te lo avevo ancora detto)
      Sicuramente ci sono personaggi che non amano questa ricorrenza,e credo che questo tentativo di svilimento sia proprio il modo che utilizzano per cancellarlo gradualmente, ma mi opporrò sempre...

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