lunedì 6 giugno 2011

revisione parte seconda (dedicato a MV)


Prima di parlare del Lago dei Cigni credo sia opportuno definire cos’è un CIGNO. Un cigno è un uccello acquatico, in più è anche territoriale e aggressivo. Quindi il cigno è un pennuto che caga come un piccione puzza d’acqua marcia e in più tira pure a beccarti se ti avvicini. Insomma i cigni, in realtà, sono degli esseri veramente fetusi. Da lontano sembrano carini, ma da lontano. Solo che non te ne ricordi e allora ti avvicini. E finisci male. Provaci dai. Poi, dopo che ti trovi nella puzza a pestare il guano cercando di fuggire a un branco di pennuti isterici che ti vogliono come cena non dire che non ti avevo avvisato. Insomma, i cigni hanno un solo pregio: non parlano.
Fatte queste doverose premesse passiamo al Lago dei Cigni.
ATTO I
Siegfried è un ragazzo con molti problemi e complessi dovuti in gran parte ad una madre troppo ingombrante … no, aspetta quello è Carlo d’Inghilterra. Vebbè, il discorso cambia poco, sono sempre problematici questi regnanti. Comunque… che dicevo? Ah sì! Allora: Siegfried è un problematico bamboccio la cui regale madre vorrebbe vedere maritato, nonostante il ragazzo dimostri più interesse per i cacciatori piuttosto che per le donzelle e, quindi decide di andarsene a caccia con loro.
Qui si potrebbe aprire un bel dibattito su come possa una regina pensare di governare un paese quando non è in grado neppure di gestire il bimbominkia emo che ha messo al mondo, ma forse non è il caso.
ATTO II
Presentiamo un paio di nuovi personaggi: Odette e Rothbarth. Rothbarth è un mago che sbanca il lunario tentando di compiere un colpo di stato, cosa per altro non molto sbagliata visto la regina da cui si trova ad essere governato, mentre Odette è una principessa così carina, dolce e simpatica da essere trasformata in  un CIGNO da Rothbarth. Adesso, discutiamone: secondo te quanto può essere disintegrasistemanervoso una donzella degna di essere trasformata nell’uccellaccio di cui sopra? Insomma, se fosse trasformata in un oca, potrei pensare che, forse, la ragazza non è molto intelligente, ma è ancora recuperabile, ma se viene trasformata in un cigno sicuramente no! A questo punto mi sembra opportuno fare una domanda: ma siamo proprio sicuri che Rothbarth sia il cattivo della storia?
Ma torniamo alla storia. Siegfried, va a caccia DI NOTTE. A proposito: ti avevo detto che è anche scemo oltre che bimbominkia ed emo? No, perché non ci vuole un genio per sapere che di notte gli animali dormono nelle loro tane e non si riescono a cacciare. No, aspetta … mi viene un dubbio: e se per lui la caccia fosse solo un pretesto per appartarsi con i cacciatori? Potrebbe anche essere un’idea no? Visto la madre che si ritrova, farei anche fatica a dargli torto. Vabbè, sto divagando decisamente troppo … Comunque … Siegfried va a caccia di notte, appunto, e qui incontra Odette e se ne innamora. Ora: ma vedo solo io che questo c’ha pure dei problemi di zoofilia??? No, dico, cioè: ma questo si innamora di un cigno! Secondo me il problema, in questi casi è sempre la madre: almeno Carlo d’Inghilterra si è scelto un mammifero, mica un pennuto …
ATTO III
La madre dell’emo notturno decide di organizzare una festicciola tra amici (non più di ottomila invitati da tutto il mondo, una cosetta in famiglia insomma) per trovare una moglie al pargoletto che, come abbiamo visto, non sembra molto interessato all’argomento. Al ballo, per fortuna, si presenta anche il mio eroe (Rothbarth, mica Siegfried!) con la figliola Odile. Odile è una cara ragazza impegnata nel sociale: si impegna per un mondo migliore in cui non ci siano odiosi cigni ad allietare le notti di un principe con strane turbe. È una donna che sa bene qual è il suo obiettivo e per raggiungerlo non esita. Il dettaglio che sia una stragnocca non guasta, e riesce nel suo intento. Il bombominkia-emo-notturno-zoofilo le dichiara il suo amore e la chiede in moglie. Ho dei seri dubbi sul fatto che tutta questa manovra sia per mettere buona la madre che non si sopporta più e continuare a frequentare cacciatori notturni in santa pace, ma di questo bisognerebbe discuterne con Petipa in persona, e temo che la cosa presenti un certo numero di difficoltà …
ATTO IV
Siegfried torna al lago di notte e si ribecca l’uccellaccio malefico che le fa una scenata degna di una donna in premestruo il che, visto che di un cigno si continua a parlare, non è un bel sintomo …
LIETO FINE (SECONDO ME)
… Rothbarth interviene a salvare il futuro genero (infatti quello è così furbo da andare a caccia senza essere armato: ma porca pupazza, se si racconta una balla almeno che sia credibile no?!) e lo toglie dal becco della pennuta premestruata eliminando la rompiballe e rendendola commestibile.
In questo modo si accontentano anche le migliaia di spettatori che sperano sempre nella morte del cigno: una volta tanto non saranno costretti a sparagli dalla platea.
La scena finale è un tripudio di gioia: Siegfried e Odile si sposano e banchettano insieme alla corte con cigno arrosto! Mi sorge un dubbio: non è che al banchetto di nozze tra Carlo e Camilla si sono mangiati bistecca di cavallo??

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