Qualche
giorno fa dicevo di come Facebook sia veicolo di stronzate madornali, ma che
passano come grandi verità nascoste. Molte pagine che inizialmente erano nate
come informative e di approfondimento, ora si sono trasformate in un
ricettacolo di slogan da bar privi di connessioni logiche che fanno solo del
qualunquismo. Ce ne sono a decine. Una più divertente dell’altra.
Ora
ne mostro una che è veramente spettacolare. Premetto che nasce da una pagina ironica
che prende un po’ in giro le altre pagine “serie” che credono di aver capito
tutto, ma ho scelto proprio questa per spiegare un po’ come funziona il mio
cervello di fronte a certe bufale, più o meno evidenti che siano. Il motivo che
ne scelgo una ironica è proprio perché, alla fine della festa, io mi diverto
sempre molto di fronte a queste “perle”. In questa pagina si spacciano per seri
link che non lo sono, almeno negli interessi degli amministratori, ma che
vengono presi seriamente da alcuni. Uno spasso economico che in questi tempi di
crisi fanno sempre bene.
In
questo caso siamo alla follia (voluta): la logica linguistica e l'uso delle
connessioni logiche non sono un'opinione, ma qui se ne fa un uso a dir poco
utilitaristico. E dire che certe cose si studiano alla scuola media, quindi non
sono certo richiesti chissà quali conoscenze: l'uso dell' ET, della distinzione
tra VELL e AUT, l'implicazione e la doppia implicazione. Ovviamente non parlo
di chi scrive queste frasi (che sa benissimo cosa sta facendo), ma di chi da
loro ragione.
Vediamo
quanto c’è scritto nel dettaglio, prendendo un documento che potrebbe essere
utile avere in casa: la Costituzione.
Il Presidente della Repubblica è eletto per
sette anni.
Trenta giorni prima che scada il termine, il
Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i
delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Se le Camere sono sciolte, o manca meno di
tre mesi alla loro cessazione, ha luogo entro quindici giorni dalla riunione
delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in
carica.
Quindi,
articolo alla mano, è necessario indire una nuova elezione e, se il presidente
viene rieletto, non c'è nulla che non vada. La cosa importante è che ci siano
delle elezioni. Cosa che è avvenuta regolarmente. A prescindere dal fatto che
il Presidente eletto ci piaccia o no. Se si volesse eliminare la possibilità di
rieleggere il Presidente, stando alla lingua italiana, si dovrebbe aggiungere
la locuzione "non può essere rieletto il presidente in carica". Cosa
questa che sarebbe in contrasto proprio con l’articolo 84 che viene citato
subito dopo nell’ immagine:
Può
essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto
cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici.
Non
ci vuole molto per capirlo: basta leggere. Escludere il Presidente uscente,
significherebbe automaticamente che non potrebbe essere eletto OGNI cittadino.
Inoltre è esplicitamente scritto che il Presidente deve aver compiuto 50 anni
di età, ma non c’è una sola sillaba che spieghi quanto tempo deve essere trascorso
da suddetto compleanno. Chi ha creduto a questa immane corbelleria mi dovrebbe
spiegare cosa intende “avere 50 anni” nella sua lucida follia: per esempio, io
compio gli anni in settembre, e, poiché il settennato scade in primavera, io
non avrò ancora compiuto cinquant’anni nel periodo delle elezioni del
presidente, quindi non sarò eleggibile, ma, al settennato seguente, avrò già
quasi 57 anni e questo mi renderà comunque ineleggibile. Ecco che viene meno l’articolo
84 secondo cui può essere eletto OGNI cittadino. Questo non è un sofisma, ma è
un’analisi di un testo molto chiaro e semplice.
Inoltre
la rielezione del Presidente non esclude automaticamente che il Presidente faccia
un nuovo giuramento e, perciò, smette di essere il Presidente e torna ad essere
il Presidente. Non c’è alcuna somma di cariche. Questa è una forma di
pseudologica che non ha fondamento alcuno!
Finito
il commento a questo divertente immagine, passo ora ad una seconda, stupenda,
ma considerata, purtroppo, seria. Questa:
Ora,
qui, apparentemente non ci sarebbe niente da dire, se non fosse che siamo,
appunto, di fronte al solito slogan privo di argomentazioni. Va benissimo
ragionare un po’ di pancia, ma bisognerebbe utilizzare anche qualche organo.
Dimostrare
allo Stato come si spendono i soldi è una cosa diffusa in tutti i Paesi: in America,
ad esempio, si può scaricare dalle tasse tutto. Questo implica che il fisco può
controllare ogni singola spesa e tassare di conseguenza. Non è esattamente una
violazione della privacy, è un “semplice” modo per valutare i redditi e quindi
imporre le tasse. Pretendere che lo Stato dica come spende i soldi prelevati ai
cittadini con le tasse, può essere legittimo, anzi credo che lo sia. Ma pensare
che una cosa debba escludere l’altra è un errore logico che non ha riscontro
alcuno con la normale dialettica.
Finisco
con citare un filosofo in una sua opera considerata minore: Schopenhauer e la
sua “L’Arte di Ottenere Ragione”. Personalmente credo che stia facendo danni
inestimabili nel normale dialogo tra le persone e parlerò di questa mia idea in
modo più dettagliato quando avrò tempo per scriverne, ora voglio solo citarne
un pezzetto. Deve essere lo Stratagemma 29: in esso si spiega che, di fronte a
un’argomentazione corretta e inappuntabile, per riuscire ad avere ragione, si
porta la disputa su un argomento alla prima correlata, ma solo apparentemente
logicamente ad essa connessa. Come rispondere alla frase “Tizio si è comportato
male con Caio” con un “ma Caio ha fatto di peggio con Sempronio” e pensare che
questo scagioni Tizio. No, non è così: l’errore di Tizio non giustifica Caio e
quello di Caio non giustifica Tizio, perché poi, alla fine, del povero
Sempronio non gliene frega niente a nessuno.