Questo racconto ha circa 11 anni: lo scrissi insieme
al mio nipotino il giorno che scoprimmo che avrebbe avuto una cuginetta.
Siccome oggi quel nipotino compie 15 anni e “mi mangia in testa” da un pezzo ho
deciso di pubblicarlo, giusto per ricordare che sono stata giovane anch’io …
Accidenti che giornata strana ho avuto! Non credevo
che potesse capitare proprio a me… adesso vi racconto…
Nonostante già da qualche giorno sia a testa in giù,
la mamma non se ne preoccupa e fa ancora quello che vuole: io ho cercato di
spiegarglielo, ma non sembra che sia molto interessata al mio stato…
Oggi ero in un posto che la mamma chiama
“supermercato” dove la sento, o forse dovrei dire sentivo?, sempre brontolare
per i prezzi troppo alti e la qualità dei prodotti scarsa, anche se non so che
cosa siano né i prezzi né la qualità …
Ad un certo punto ho sentito come una specie di onda
e tutto è precipitato. La mamma si è chinata su se stessa, ha chiesto scusa a
qualcuno che era lì con noi e siamo corsi in bagno… io intanto ero in una
situazione strana sempre così a testa in giù, e l’acqua, la mia acqua, quella
caldina caldina e che mi aveva tenuto compagnia per tanto tempo, se ne andava: scendeva
giù verso il basso in un buco che ho scoperto solo oggi. Ed anch’io scendevo! Cercavo
di aggrapparmi, ma non ci riuscivo. Accidenti che paura! Intanto mamma urlava:
- Jack, Jack! Vai a prendere la macchina è ora!- Io, intanto pensavo: Ma ora
per cosa? Forse lei sa qualcosa che io non so?! Jack (che credo sia uno
importante nella mia vita, ma non ho ancora capito a cosa serva, so solo che
c’è sempre) è arrivato subito ed ha chiesto se mamma stava male, lei gli ha
risposto un po’ male secondo me, ma io ero troppo agitato per farle sapere il
mio parere:- No, accidenti, non ancora! Ma presto sì… mi si sono rotte le acque!
Vai a prendere la macchina ed andiamo che stavolta dovrebbe essere una cosa
rapida!-
Jack è andato a prendere la macchina, un affare che
fa rumore, su cui mamma assume una posizione scomoda e che serve ad andare
forte, traffico permettendo come dice mamma, e siamo andati in un posto che
Jack chiama ospedale e che non so a cosa serva. Mentre andavo là, Jack ha usato
uno strano strumento che serve per parlare con le persone che sono distanti e
ha detto ad una signora che si chiama Nonna di andare a prendere Carolina e
Walter a scuola perché stava arrivando il fratellino. Adesso io non so chi
siano questi Carolina e Walter, ma so che chiamano la mia mamma Mamma e sono
sempre con noi: a me non sono molto simpatici perché intanto la mamma è la mia
e non capisco questi che cosa vogliano e poi perché a volte le salgono in
braccio, schiacciandomi, e fanno domande per niente gentili su questo nuovo
fratellino che dovrebbe arrivare, ora io non so chi sia costui, ma so che non
mi piace, non cercherà anche lui di prendersi la mia mamma?.
Quando siamo arrivati all’ospedale dei signori, di
cui non ho avevo mai sentito la voce, ci hanno fatto stendere e finalmente
anch’io mi sono sentito un po’ comodo e rassicurato, mamma mi teneva la mano
sulla testa e mi diceva delle cosa gentili.
Poi le cose sono precipitate: l’acqua è andata via
tutta e le pareti ormai asciutte si stringevano ed allargavano sempre più
velocemente spingendomi verso quel buco. Ho avuto una gran paura! Intanto Jack
le era vicino, ne sentivo la voce, e le diceva di farsi forza, che sarebbe
durato poco e che finalmente avrebbero visto che faccia aveva il loro nuovo
piccolino. Ma cosa voleva dire? Intanto il buco si allargava ed io mi ci
avvicinavo sempre più come se mamma mi volesse scacciare …
Ma perché ha fatto così? Non stavamo forse bene noi
due? È vero che a volte qualcosa non
funzionava: se mi sedevo su un
cuscino comodo lei cominciava a fare pipì e, una volta l’ha fatta pure senza
sedersi, oppure c’erano dei cibi che non mi piacevano glieli rendevo e lei li
metteva fuori, ma queste cose possono capitare no? Invece lei niente: mi ha
buttato fuori urlando pure!
Il suo buttarmi fuori di casa è durato un po’, molti
hanno detto poco, anche perché ormai ero il terzo, ma a me è sembrato
un’eternità.
Improvvisamente sono passato dal buco.
È stato… davvero strano.
Era freddo e c’era un sacco di gente: gli odori
erano strani e mi hanno coperto con qualcosa di ruvido. Ho cercato di esprimere
la mia opinione, non che credessi che qualcuno mi ascoltasse, e, cosa ancor più
incredibile, ho fatto anch’io un sacco di rumore! Poi mi hanno tagliato quel
tubo che era legato al mio pancino, senza preoccuparsi del fatto che mi
servisse. Mi hanno messo dell’acqua diversa e mi hanno dato nelle braccia di
una signora tutta bagnata. Lei mi ha preso con tanta gentilezza e mi ha detto-
ma che bel faccino che hai tesoro mio!- così ho scoperto dalla voce che era la
mia mamma. Jack era di fianco alla mamma e mi ha fatto un sacco di luce in
faccia. Dopo sono arrivati anche Carolina e Walter, sono come mamma e Jack, ma
più piccoli ed hanno detto che era arrivato il loro fratellino. Non sono
sicuro, ma penso di essere io, a questo punto, il loro fratellino. Mamma ha una
cosa fantastica che io non ho: sopra il pancino ha due cose strane che vengono
in fuori morbide, morbide, e che, in cima, hanno due cosi più ruvidi e scuri.
Non so perché, ma ho voluto avvicinarmi e prenderne in bocca uno: è stato magnifico!
Ho cominciato a tirare ed uscito un liquido strano che aveva il sapore della
pappa che la mamma mi dava prima che uscissi dal buco.
È stato un giorno davvero strano e faticoso: una
giornataccia insomma. Non credevo che sarebbe successo anche a me, ma adesso
faccio parte di un mondo tutto nuovo che prima non sapevo che esistesse, ne
facevamo parte solo io e mamma. Adesso invece c’è un sacco di altra gente:
insomma non lo credevo, ma oggi io sono nato.